La soluzione dei problemi: un processo a cui tutti partecipano

Quando siamo presi da un problema, spesso ci chiediamo: cosa posso fare? Come posso risolverlo? Tale rovellìo della mente, che porta alla decisione, è un vero e proprio processo di apprendimento. Attraverso la conoscenza di fattori che ci erano sconosciuti si arriva alla decisione. Questo sistema decisionale è un meccanismo che se viene esteso a tutto il gruppo, consente ad ognuno di svolgere il proprio lavoro con consapevolezza e competenza.

E’ un modello che non sempre si riesce ad affermare all’interno delle aziende e la difficoltà maggiore sta nel convincere il titolare o il manager. Di solito ci si sente rispondere che i problemi derivano dal mercato, dalla concorrenza, ecc; in sintesi, il problema deriva dagli altri. Ed a tale proposito, è molto frequente incontrare responsabili del settore che credono di sapere già tutto quello che c’è da sapere e non mettendosi minimamente in discussione sono incapaci di affrontare e risolvere eventuali anomalie che si evidenziano all’interno dell’azienda attribuendo ad altri tutte le responsabilità.

Di fronte ad un problema, la decisione più saggia è quella di innescare un processo decisionale che coinvolga tutti i lavoratori, avviando un percorso che diventi un apprendimento collettivo.

Questa iniziativa può realizzarsi in tre punti fondamentali.

Il primo riguarda la percezione e la comprensione dell’ambiente in cui si sta operando, con particolare riferimento al mercato ed alla propria clientela.

Il secondo è quello di studiare assieme ai propri collaboratori possibili soluzioni da adottare, anche in previsione di future difficoltà aziendali.

Il terzo è quello di mettere in atto il cambiamento. A tale riguardo occorre ricordare che il mondo è in continua evoluzione ed ogni suo cambiamento può diventare un’opportunità piuttosto che un ostacolo.

Alcuni esempi specifici per chiarificare quanto affermato fin qui possono riguardare il cosa fare e il cosa non fare per arrivare ad un’organizzazione del tipo sopra descritto.

In merito al fare, in occasione di un problema conclamato o temuto (calo di vendite, prossima aperture di un locale nelle vicinanze), il team si riunisce per discutere e confrontare le possibili soluzioni. Cercare quindi di individuare le eventuali ripercussioni sull’immagine e i costi aziendali, pianificare l’intervento in modo da poterne controllare i risultati ed una volta presa la decisione, essa va portata avanti con la collaborazione di tutti.

Rispetto a cosa non fare, è pensare, in qualità di dirigente, di essere il solo a poter risolvere una problematica senza il coinvolgimento della squadra o minimizzare le segnalazioni rispetto ad eventuali cali di vendita, bollando la questione con un: è normale, il periodo di crisi riguarda tutto il settore.

Infine, evitare di costituire un team troppo omogeneo (nucleo familiare) per evitare una visione troppo ristretta sulle strategie o non avere alcun programma o strategia comune.

Un gruppo che funziona, ha maggiori possibilità di fronteggiare situazioni negative o impreviste ed il suo funzionamento è determinato, in gran parte dalle qualità del suo leader.